Tratto da - Fuga da Bisanzio- " Con un'intensità maggiore o minore ogni bambino anela a diventare adulto e non vede l'ora di andarsene di casa, fuori dal suo nido oppressivo. Fuori! Là è la vita vera, il mondo, l'avventura. Là potrà vivere come vuole. Col tempo il suo desiderio si avvera. E per un po' è tutto assorbito da nuove prospettive, assorbito dall'impegno di costruirsi il suo nido, di fabbricarsi la sua realtà personale. Poi, un giorno, quando è padrone della nuova realtà, quando può vivere come vuole, scopre improvvisamente che il suo vecchio nido non c'è più, che quelli che gli hanno dato la vita sono morti. Quel giorno si sente come un effetto privato di colpo della propria causa. L'enormità della perdita la rende incomprensibile. La mente, denudata da questa perdita, si contrae, e contraendosi non fa che ingrandire la vastità della perdita." (Fuga da Bisanzio - Brodskij) " Se mai c'è stato qualcosa di reale nella sua vi
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Spettri..!
" Non occorre essere camera, né casa per essere abitati dagli spettri, ci sono nel cervello corridoi che superano gli spazi materiali" Gli spettri...chi sono nella mia esistenza...questi spettri? Amicizie che mi hanno deluso, persone che sono sparite dalla mia vita..per vari loro motivi personali, poi ci sono le persone care che realmente hanno raggiunto un altro luogo (a noi qui sulla terra) inaccessibile: l'aldilà ma che comunque persistono nella mia mente, con cui dialogo ancora, altre ancora sono le idee che ho abbandonato, linee di condotta o stili di vita lasciate - ma ancora in memoria, dèi e divinità di diverse religioni, santi e libri di filosofi, libri di scrittori amati. Parole che la mia bocca ha pronunciato, o le mie dita hanno scritto e che invece avrei voluto non aver "prodotto". Sono spettri perché si aggirano tra le pareti della mia mente, in modo talvolta subdolo, rientrando in azione senza che io ne abbia fatto richiesta, all'improvvi
"Gwynplaine non c'è più. Ora si che sono cieca. Non conoscevo la notte. La notte è l'assenza. La voce s'interruppe ancora, poi proseguì: Avevo sempre l'ansia che volasse via; sentivo che era celeste. E di colpo ha preso il volo. Doveva finire così. Un'anima se ne va come un uccello. Ma il nido dell'anima sta a una profondità in cui c'è il grande magnete che attira tutto, e io so bene dove ritrovare Gwynplaine. La strada non mi fa paura, avanti! Padre, riprese la voce, voi lo capite che, dal momento che Gwynplaine non c'è più, è finita. Anche se volessi restare non potrei, perchè non si può fare a meno di respirare. Non bisogna chiedere l'impossibile. Ero con Gwynplaine e, semplicemente, ero viva. Ora che Gwynplaine non c'è più, io muoio. E' la stessa cosa. Bisogna o che lui ritorni o che io me ne vada. Morire è bello, davvero. Non è difficile. Padre, tutto ciò che si spegne qui, si riaccende da un'altra parte. Vivere su questa ter