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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020
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    Nella sua vita sedentaria due soli paesi lo avevano attratto: l'Olanda e l'Inghilterra. Aveva esaudito il primo dei suoi desideri; un bel giorno non aveva più potuto trattenersi e aveva lasciato Parigi per visitare a una a una le città dei Paesi Bassi. Tutto sommato, quel viaggio gli aveva dato crudeli delusioni." A ritroso - Huysmans
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  La natività - Geertgen tot Sint Jans    " L'idea di una natività notturna, illuminata soprattutto dalla luce che irradia dal bambino, riconduce al gotico internazionale, ma Geertgen  applicando le scoperte pittoriche di Jan van Eyck, dà al tema una nuova, intensa realtà.  L'effetto magico del suo piccolo dipinto acquista maggior  risalto per le forme morbide e semplificate che rendono con stupefacente chiarezza la luce da cui sono investite: la mangiatoia è un truogolo rettangolare, e le teste degli angeli, del Bambino e della Vergine sono rotonde, come se fossero tornite." Tratto da "Storia dell'arte"  H.W. Janson
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 "Su e giù " Escher " La nostra ambizione dovrebbe essere governare se stessi, l'unico vero regno per ciascuno di noi" Oscar Wilde
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   " Questa città tante volte percorsa di notte ad incontrare fantasmi. Incontravo la mia solitudine ed essa mi faceva compagnia, ragionava con me come un amico" Silvio Negro  (La stella boara) (Fotografia scattata ad una vetrina di Coin - Piacenza) Che il Natale non sia solitudine per nessuno...anche quest'anno...nonostante le problematiche sanitarie
  Magic in the moonlight Da quando l'ho visto mi si è fissata nella mente una scena in particolare. (Il funzionamento della mia memoria per me è ancora in gran parte un mistero) Mi riferisco ad una parte di un film "Magic in the moonlight", ovvero quella in cui Emma Stone, attrice principale della trama narrata, ad un punto dell'azione recitativa viene apostrofata in un modo non tanto galante dalla sua controparte maschile, cioè Colin Firth, che le dice apertamente: se ti vedessi...come sembri miserevole...ora. Le parole devono essere state proprio queste, in modo quasi esatto. Lei non è rimasta molto colpita dalla sua affermazione, almeno non ne ha dato l'impressione, e ha risposto prontamente con un:   forse potresti abbracciarmi, sai..con il calore di un corpo vicino,  un altro corpo può sempre riprendersi...ritrovare vigore. Probabilmente mi è rimasta impressa questa specifica parte del film perché menziona i tanto "discussi " abbracci che dal Febbra
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  Un albero di Natale...in lontananza

Definizione di memoria (Proust)

 " Troviamo di tutto nella nostra memoria: è una specie di farmacia, di laboratorio chimico,  dove si mettono le mani a caso,  ora su una droga calmante, ora su un veleno pericoloso"
  " Fu del resto soprattutto dalla mia camera che percepii la vita esterna durante quel periodo. So che Bloch raccontò che, quando veniva a trovarmi la sera, sentiva il brusio di una conversazione; poiché mia madre era a Combray  ed egli non trovava mai nessuno in camera mia, concluse che parlavo da solo. Quando, molto più tardi, seppe che Albertine abitava allora con me, comprendendo che l'avevo nascosto a tutti, dichiarò che capiva finalmente la ragione per la quale, a quell'epoca della mia vita, io non volessi mai uscire. Si ingannava.  D'altronde era scusabilissimo, perchè la realtà, anche se è necessaria, non è completamente prevedibile; coloro che apprendono sulla vita di un altro un particolare esatto ne traggono subito conseguenze che non lo sono affatto e vedono nel fatto nuovamente scoperto la spiegazione di cose che per l'appunto non hanno alcun rapporto con esso." Proust  - La prigioniera

Condividere l'ansia (della "Prigionia" in una città...)

  Questa mattina mentre stavo percorrendo una strada sulla quale ancora si trovava sia della neve fresca (che stava nel momento cadendo dal cielo mentre io vi camminavo sopra) e altra.. già divenuta sottile strato di ghiaccio, ho pensato al termine " prigioniera" - collegandolo quasi subito dopo l'istante in cui mi è balenata in mente la parola ..a Proust .. e alla sua Prigioniera - nel ciclo della ricerca.. del tempo perduto. Perciò una volta rientrata a casa sono andata a riguardare la voluminosa opera scritta di Proust, ho letto le prime frasi del suo libro - La prigioniera: " Al mattino, con la testa ancora girata verso il muro e prima di aver visto, al di sopra delle grandi tendi della finestra, di che sfumatura fosse la striscia della luce, sapevo già che tempo facesse. I primi rumori della strada me l'avevano detto, a seconda che mi giungessero smorzati e deviati dall'umidità o vibranti come frecce nell'area risonante e vuota di un mattino spazioso
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  Stamattina...neve!